lunedì 18 ottobre 2010

Il vento che ci prende "in giro"... (parte 4)

Nelle puntate precedenti:
il vento dovrebbe procedere da zone a pressione maggiore a quelle a pressione minore (forza barica) come nel caso della bottiglietta di plastica. Eppure è evidente che questo non avviene nella realtà, altrimenti non ci spiegheremmo come mai le masse d'aria assumano quella particolare curvatura. Abbiamo quindi introdotto il concetto di velocità angolare, che genera quella che abbiamo definito forza di Coriolis, una forza che tende a spostare un oggetto in movimento, su un corpo che sta ruotando come la Terra, alla sua destra. Dal bilancio di queste due forze nasce quella che è la cosiddetta legge di Buys-Ballott, ovvero quella legge per cui se ci poniamo spalle al vento, sulla nostra destra troveremo sempre l'alta pressione (bel tempo) e sulla nostra sinistra la bassa pressione (cattivo tempo). Insomma, come Dio nel giudizio universale che terrà a destra il buono ed a sinistra il cattivo.

Ancora una volta siamo qui a chiederci se le cose poi stanno proprio in questi termini o bisogna correggere un attimo il tiro.
Il vento di cui abbiamo parlato finora, non è quello che proviamo sulla nostra pelle, ma quello in alta quota... diciamo oltre i 1000 metri! Questo particolare vento, per il solo fatto che si trova in alto, è detto "geostrofico". Un nome complicato ma in fondo in fondo, dal significato semplice: il vento geostrofico viaggia molto in alto.
La questione è semplice: vicino al suolo, il vento non è libero di muoversi come preferirebbe, essendo pieno di ostacoli che ne impediscono il suo moto indisturbato. Ce ne accorgiamo ogni qual volta saliamo su un terrazzo o su un balcone che si trovi più in alto degli altri vicini: la sensazione che il vento sia più forte è cosa nota. Infatti gli ostacoli (alberi, case, colline, attrito...) possono ridurre la velocità anche ad un terzo soltanto (rispetto a quella di riferimento, cioè alla velocità del vento geostrofico che scorre solo soletto a 1000 metri e più). Sul mare, dove questi ostacoli vengono a mancare (e fortuna per i pescherecci!), l'unico fenomeno che finisce per abbattere la velocità, è rappresentato dall'attrito. Il risultato è che la velocità del vento sul mare è il doppio di quella a terra.
Quindi se il nostro anemometro misura un vento di 20 Km/h, sul mare sarà di circa 40 Km/h, mentre quello geostrofico sarà di 60 Km/h.
Ma abbiamo anche elencato 3 proprietà della forza di Coriolis, tra cui una recitava: la forza di Coriolis è tanto maggiore quanto più è alta la velocità... quindi se la velocità al suolo è minore, l'effetto deviante verso destra sarà inferiore. Possiamo quindi affermare che più saranno gli ostacoli e l'attrito che il vento troverà a terra (edifici alti per esempio), più sarà bassa la velocità del vento, più basso sarà l'effetto deviante e tanto più rimarrà inclinato verso sinistra rispetto alle isobare.
Il vento dovrebbe seguire le isobare risultando parallelo ad esso (freccia rossa), ma a causa del rallentamento dovuto all'attrito e quindi alla diminuzione dell'intensità della forza di Coriolis, il vento finisce per orientarsi in maniera tale da tagliare le isobare verso sinitra, con un angolo tanto più evidente (fino a 45°) tanto più alti sono gli ostacoli!
In soldoni: resta valido il consiglio di porsi spalle al vento ed avere (come nel giudizio universale), il buon tempo a destra ed il cattivo a sinistra. Ma per avere una perfetta collocazione dei due centri barici, sarebbe il caso di girarsi leggermente sulla destra. Così facendo potremmo completare la rotazione dei venti che avviene in quota.

Domani proseguiremo con un'ulteriore chicca, sempre sul vento!
A presto!

Nessun commento:

Posta un commento