Ricapitolando quello che abbiamo detto ieri:
il sole riscalda gli oceani e l'aria nei pressi dell'equatore molto di più delle zone circostanti, cosicchè si assiste all'evaporazione di acqua che migra nell'aria già riscaldata. L'aria calda sale e, raffreddandosi, cede tutta l'umidità generando nuvole e piogge: potremmo dire che l'aria altro non è che il mezzo attraverso cui l'acqua (sotto forma di umidità) si muove.
L'aria quindi arriva al limite della troposfera e lì, non potendo proseguire oltre, diverge formando 3 grandi ruote o nastri trasportatori per cui, dove sollevano aria calda lasciano precipitare la pioggia, mentre nelle zone in cui si ha una discesa di aria, si genera bel tempo.
Siamo arrivati al punto in cui si creano dunque due cinte depressionarie (correnti ascensionali = cattivo tempo) che per l'appunto circondano la Terra intorno all'equatore e sui 60° di latitudine, e due cinte alto pressorie (correnti discensionali = bel tempo) sul Polo e sui 30° di latitudine.
Questa però è la situazione teorica... nella realtà le cose si complicano un pochettino: vediamo perchè.
La terraferma (i continenti) sono soggetti ad un surriscaldamento (estivo) ed ad un raffreddamento (invernale) decisamente più marcato rispetto al mare, che al contrario riesce ad accumulare il caldo d'estate e rilasciarlo in inverno... lo sappiamo bene noi giovinazzesi, che spostandoci verso l'entroterra nel semestre invernale, troviamo temperature più rigide per la mancanza dell'effetto marino.
Si parla di inerzia termica: il mare ne ha molta, la terra poca!
E' un po' come la cantina... in grado di regalare d'estate il fresco invernale, mentre d'inverno tende a raffreddarsi meno dei normali appartamenti.
Cosa c'entra tutto questo? Facile!
In estate quindi la terraferma si riscalda più del mare e così favorisce il riscaldamento degli strati d'aria prossimi al suolo, che come abbiamo detto, tendono a diventare più leggeri e quindi a salire in alto... intuite facilmente che sulla terraferma quindi si incrementano le correnti ascensionali (del cattivo tempo). Quindi in estate la cinta di bassa pressione tende ad accentuarsi proprio sulla terraferma, cioè il tempo tende a peggiorare sui continenti rispetto al mare.
In inverno la terraferma si raffredda più velocemente favorendo il raffreddamento degli strati d'aria a livello del suolo, freddo che poco alla volta si trasmette anche alle quote più alte... e poichè l'aria fredda è più pesante, tende a cadere in basso, generando alte pressioni (il bel tempo). Quindi in inverno la cinta di basse pressioni tende ad affievolirsi sui continenti rispetto al mare... cioè in inverno sui continenti tende a prevalere il bel tempo rispetto a quanto accade in mare.
Quanto detto vale tanto per l'emisfero Nord che per quello Sud!
Ma mentre nell'emisfero Sud, a circa 60° di latitudine troviamo ben poche terre emerse, in quello Nord troviamo non solo tutto il Canada, ma anche tutta la Russia ed il Nord Europa (fino all'Islanda). Ecco quindi che mentre in estate (molto più caldo sulla terraferma), le basse pressioni si trasferiscono soprattutto sui continenti, in inverno (molto più freddo sulla terraferma), le stesse basse pressioni si intensificano (sempre rimanendo sui 60° di latitudine) sul mare... appunto al largo dell'Islanda... qui staziona quasi permanentemente una circolazione ciclonica che invia verso l'Europa meridionale delle perturbazioni "sue figlie"... più deboli.
[Avete notato come nelle 6 figure presentate l'altro giorno, è più facile trovare quel ciclone (cioè bassa pressione) islandese in inverno? Ora sapete anche perchè...]
Per ora è tutto... nei prossimi giorni cercheremo di approfondire alcuni argomenti trattati.
A presto!
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