Immaginiamo l'atmosfera come un'enorme pentola piena d'acqua con tanto di coperchio.
L'atmosfera riceve il calore dal sole (la pentola dai fornelli) e si riscalda: l'acqua del mare (della pentola) evapora nel cielo formando nuvole e pioggia (quel vapore che vediamo quando alziamo il coperchio e quelle gocce che osserviamo cadere dalla parte inferiore del coperchio stesso).
Minuscole goccioline d'acqua si staccano dalla superficie liquida e vanno in aria dove iniziano a condensare formando per l'appunto le nubi: quando le goccioline sono troppe, si scarica la pioggia.
Ciò che avviene realmente (questa volta non nella nostra pentola sul fornello della nostra cucina), è davvero molto simile. Il sole scalda le acque degli oceani facendo evaporare una parte dell'acqua che inizia ad accumularsi nell'aria e poi forma le nuvole. L'aria calda (più leggera) sale in alto e nel suo moto verso l'alto trova ovviamente temperature più basse. Poichè l'aria fredda riesce a contenere meno acqua di quella calda, allora l'umidità (cioè quelle minuscole goccioline staccatesi dalla superficie liquida marina) tende a diventare visibile formando le nuvole. Ecco perchè si formano quelle gocce d'acqua sotto al coperchio: perchè trovano una superficie più fredda.
Ma torniamo all'aria calda che contiene le micro-goccioline staccatesi dall'oceano li dove e più caldo (equatore): abbiamo detto che l'aria tende a salire e quindi a raffreddarsi. Ma una volta che sale, dove può andare? E' presto detto: l'atmosfera infatti è un insieme di strati di aria sovrapposti, tra cui quello più vicino alla terra (quello in cui avvengono i fenomeni quali pioggia, grandine, trombe d'aria, vento, nebbie,...) è detto troposfera. Ogni strato è quasi completamente indipendente e non in collegamento con gli altri. insomma sono come due camere di una casa, che hanno una parete in comune, ma non la porta: sono vicini ma non sono comunicanti. Nell'esempio della pentola, il muro è rappresentato dal coperchio. L'aria calda e ricca di umidità sale (allontandandosi dall'acqua più calda) e incontrando un'ostacolo, non fa altro che divergere... immaginate cioè di soffiare contro il palmo della mano di fronte a voi: l'aria cozzerà contro l'ostacolo e si spargerà in tutte le direzioni, aprendosi a ventaglio... giusto?
L'aria che sale dal mare, arriva al limitare della troposfera e qui non potendo più proseguire verso l'alto per l'effetto di una sorta di tappo (o coperchio), si sparge in tutte le direzioni, e quindi dall'equatore andrà verso il Polo Nord o il Polo Sud.
Ma non dovevamo parlare dell'Islanda? E ci ritroviamo nelle calde acque degli oceani equatoriali!!
Un attimo di pazienza ed arriviamo al punto...
Se la Terra fosse ferma (non ruotasse su sè stessa), l'aria calda proveniente dall'equatore, salirebbe e, raffreddandosi scenderebbe poco alla volta verso i Poli, spingendo a sua volta l'aria fredda dei poli verso l'equatore: la Terra quindi rimarrebbe in perfetto equilibrio termico con un'unica grande circolazione planetaria (circolazione a singola cella).
La rotazione terrestre però non fa altro che "rompere" questo meccanismo, creando 3 distinte celle.
La prima pompa aria verso l'alto all'equatore, facendola ricadere attorno ai 30° di latitudine.
La seconda (come un enorme ruota ad ingranaggi) fa scendere l'aria attorno ai 30° di latitudine anch'essa, prelevandola però (e quindi facendola salire) dai 60° di latitudine.
La terza, pompa l'aria verso l'alto dai 60° di latitudine, facendola ricadere al suolo sul Polo.
Quindi notiamo due zone con correnti ascensionali e due con correnti discensionali.
Le prime (ascensionali) funzionano come quella descritta all'equatore: l'aria calda e ricca di umidità si innalza perchè più leggera, trova aria più fredda che non riesce a contenere tutta l'umidità che conteneva prima (quando era ancora calda) e quindi tende a espellere le goccioline in esubero, sottoforma di nuvole e poi di pioggia! In sostanza le correnti ascensionali sono quelle del cattivo tempo.
Quando l'aria è arrivata al limite della troposfera e ha scaricato tutta l'acqua che poteva scaricare (cioè quella che non riusciva più a contenere essendo diventata molto fredda), è diventata secca e fredda, e quindi pesante a tal punto da scendere in basso. I moti discensionali sono caratterizzati da tempo secco e privo di nuvole, ovvero dal "bel tempo".
Ecco quindi che abbiamo riscontrato la presenza di 4 grandi zone sulla Terra: 2 di bel tempo (a 30° di latitudine ed al Polo) e 2 di cattivo tempo (all'Equatore ed a 60° di latitudine).
Il Polo è molto freddo ma molto molto secco, mentre intorno ai 30° di latitudine troviamo i grandi deserti del Sahara per esempio...
Diversamente all'Equatore sappiamo che piove sempre (tanto che è sede di foreste pluviali), mentre a 60° di latitudine troviamo una grande fascia depressionaria (di cattivo tempo)... ed ad una latitudine di 60° troviamo per l'appunto l'Islanda caratterizzata da questa depressione "permanente", cioè attiva quasi tutto l'anno a scala planetaria.
Nei prossimi giorni cercheremo di indagare più a fondo il meccanismo del "Ciclone d'Islanda" con i suoi risvolti sul tempo anche da noi!
A presto!
complimenti marco, gran bella spiegazione!!!!!!!!! completa e semplice da capire!!!!!!!!! :-) :-)
RispondiEliminaGrazie Anonimo... :D
RispondiEliminaCerco di fare del mio meglio per spiegare e spiegarmi certi concetti nella maniera più semplice possibile... come farebbe Einstein con la sua "celeberrima" nonnina... :D